Comunicato Stampa: Il nACI rompe con Berlusconi

 In seguito alle intollerabili e intolleranti dichiarazioni pronunciate dal Presidente del Consiglio Cav. Silvio Berlusconi quest’oggi a Bruxelles, il comitato direttivo del no Automobile Club Italia annuncia la definitiva rottura del dialogo con il governo in carica.


"Eravamo convinti – ribadisce il portavoce nACI – che un governo diretto da uno degli ultimi politici rimasti liberi dalle contaminazioni con le scorie di FIOM, FIAT e industria automobilistica, potesse rappresentare un deciso passo avanti nell’obiettivo di liberare il paese dal cancro motoristico. Le nostre convinzioni erano rafforzate dal fatto che questo governo fosse accentrato al 100% su quest’unica persona. Siamo costretti a constatare invece come anche questo dialogo e questa possibile allenza siano di fatto interrotti. La minaccia governativa di aiuti all’industria dell’auto, pronunciata proprio alla vigilia di uno sciopero generale per compiacere il sindacalismo di base, e’ un attacco alla liberta’ di tutto il paese. E il nACI non puo’ seguire Berlusconi su questo terreno".
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Gadgets

Sta per partire una linea di produzione di nuovi simpatici gadgets NACI. Questo è un assaggio. 

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Il manifesto del nACI – No automobile Club d’italia

Il consiglio supremo del NACI sta elaborando il proprio manifesto estetico-programmatico. Ecco qui alcune bozze. Clicca sull’immagine per ingrandire.

 


 

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Caro, abbiamo preso dentro qualcosa?

Da Adbusters.org la parodia di una famosa pubblicità della Land Lover 

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Certificato di NON-automobilista

esiste davvero.

chiunque rottamera’ la sua gogna e ci inviera’ il suo certificato di NON-automobilista vincera’ uno stage di formazione rivoluzionaria non motorizzata presso il No automobile club italia

 

 

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L’autociclone

 

 

 

a detta dei meterologi (e dei nostri reumatismi), nella sfida tra inquinamento di massa ed anticiclone delle azzorre, vince il primo…

 

 

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Fatti la station wagon

La station wagon con motore a scoppio ha fatto il suo tempo.

La nuova station wagon è a trazione animale.

 

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Basta occupazioni!

Il No automobile club italia è arrabbiato.

Molto arrabbiato.

L’è ora di finirla.
Pugno di ferro contro questi farabutti, clandestini, squatters, anarchici, vandali senza rispetto.

 

 

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Subvertising anti-auto d’annata

 

 

 

 

Dagli archivi storici del NACI, un raro esemplare di subvertising anti-auto d’annata. Alcune notazioni:

1. Tra le "realtà sommerse" elencate nell’annucio mancano totalmente gli effetti nefasti dell’auto sulla vita sociale, sulla città, sulle esistenze, sul pianeta. Ai compagni di allora di ‘ste cose non gliene fregava granché, anzi erano in fondo solidali con la proprietà Fiat nell’intento di mantenere alti i livelli produttivi/occupazionali. Il tema è controverso: notoriamente la motorizzazione di massa in Italia è servita non tanto a dare al Paese un agile sistema di trasporti, ma a creare occupazione e sedare così gli spiriti rivuluzionari dei lavoratori. L’auto è l’oppio dei popoli.

2. In questo annuncio in realtà oltre a quella anti-auto è presente anche una forma più sottile di subvertising, prettamente politico. Notoriamente DP era una partito di giovani borghesi psichedelici che con ironia più o meno consapevole amavano cammuffarsi dietro la categoria di proletariato.

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L’Impero dell’auto sta affondando

 

DI SEGUITO ALCUNI ESTRATTI DAL PROCLAMA DI ADESIONE DEL NACI – NO AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA:

"Nelle
grandi metropoli d’Occidente l’automobile sta arretrando. Le
immatricolazioni calano, i centri urbani chiudono alle auto, crescono
bici e mezzi pubblici.

[…]

Nata grazie alle commesse
di guerra della Prima e Seconda Guerra Mondiale, l’industria
automobilistica sta perdendo la centralità che ha avuto per decenni nei
nostri sistemi industriali, centralità tenuta in vita oggi solo grazie
agli incentivi statali e a politiche estere aggressive per accaparrarsi
il poco petrolio che resta.

 
[…] 
  
A Milano il sogno futurista della città fabbrica da cui fuggire il week end tramite nastri d’asfalto collegati al mare e ai laghi si è dimostrato un fallimento. Le macchine hanno brutalizzato e avvilito
la città. Ancora oggi Milano è una città che ha il proprio baricentro
identitario altrove, focalizzata sulla tv, sulla fuga estiva, sul week
end fuori porta più che sul godimento quotidiano dello spazio urbano.
Ma le cose stanno cambiando, molto più rapidamente di quanto sembri.

 

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